Decreto Sicurezza e CBD: cosa sta succedendo davvero?

quali sono le differenze tra il cbd e il thc

Aggiornamento maggio 2025 – Il nuovo Decreto Sicurezza, approvato dal Governo e firmato l’11 aprile 2025, sta creando enorme confusione e preoccupazione nel settore della canapa industriale e tra tutti coloro che utilizzano il CBD a fini terapeutici.

Vediamo insieme, in modo chiaro e aggiornato, cosa prevede il famigerato articolo 18 del decreto, perché è considerato incostituzionale, e perché il CBD terapeutico resta legale e non soggetto a restrizioni.

Le regioni chiedono chiarezza: "Tutelate la filiera della canapa!"

Tutte le Regioni italiane si sono espresse all’unanimità per chiedere al Ministero della Salute la revisione dell’articolo 18. La richiesta è chiara: non danneggiare un settore produttivo legale, con migliaia di aziende certificate, investimenti pubblici e decine di migliaia di posti di lavoro.

Cosa prevede il nuovo articolo 18

Il Decreto Sicurezza modifica la Legge 242/2016, imponendo:

  • Il divieto totale di produzione, trasformazione, vendita e distribuzione di infiorescenze di canapa, anche con THC < 0,2%

  • Nessuna distinzione tra CBD, CBG o THC

  • La criminalizzazione anche di derivati come oli, estratti, resine

  • L’inserimento di queste attività tra i reati previsti dal Testo Unico sugli Stupefacenti

Questa norma colpisce duramente l'intera filiera industriale della canapa, non solo i cannabis shop.

Le incongruenze gravi nell’articolo 18

  • Assenza di distinzione tra cannabinoidi
    • Nessuna differenza tra infiorescenze con THC (psicoattivo) e CBD (non psicoattivo).

    • Paradossale, perché il CBD è riconosciuto dalla scienza come non drogante e terapeutico.

  • Il “trucco” del seme

    • L’uso del fiore sarebbe permesso solo se “comprovato” per la produzione di semi. Una clausola vaga, quasi inapplicabile nella pratica.

  • Nessuna tutela per le scorte esistenti

    • Le aziende si trovano dall’oggi al domani con prodotti diventati illegali, senza istruzioni su cosa fare né possibilità di rimborso.

Un decreto incostituzionale

La Corte Costituzionale si pronuncerà il 26 maggio 2025. Numerosi giuristi e associazioni (tra cui Canapa Sativa Italia e Imprenditori Canapa Italia) hanno già presentato ricorso.

Motivi dell’incostituzionalità:

  • Violazione della gerarchia delle fonti: la legge italiana non può prevalere sul diritto europeo.

  • Mancata notifica alla Commissione Europea: un obbligo per tutte le “regole tecniche” che influiscono sul mercato interno.

  • Contrasto con le sentenze della Corte di Giustizia UE: la cannabis a basso THC è legale e non può essere vietata senza prove scientifiche dei rischi.

🌍 L’Europa difende il settore della canapa

  • La Corte di Giustizia Europea, con la sentenza C-793/22, ha stabilito che:

    “Gli Stati membri non possono vietare la coltivazione o la vendita di infiorescenze di canapa industriale”.

  • La Commissione Europea ha avviato un’indagine sull’articolo 18.

  • Il Parlamento Europeo potrebbe intervenire in caso di violazione del Trattato sul Funzionamento dell’UE.

💊 CBD terapeutico: cosa cambia?

Nulla.
L’utilizzo del CBD isolato a scopo terapeutico resta legale, sicuro e supportato da evidenze scientifiche. Il decreto colpisce la coltivazione e il commercio delle infiorescenze, ma non vieta l’uso medico, né i prodotti derivati legalmente certificati e privi di THC, come quelli di AgriLab.

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🔚 Conclusione

Il decreto sicurezza è oggi un tema caldo, discusso e fragile, ma non ha messo fuorilegge il CBD terapeutico.

Il nostro impegno resta quello di garantire prodotti sicuri, legali, scientificamente validati, e di difendere i diritti dei pazienti, dei professionisti e delle imprese che operano nel rispetto della legge.

Continueremo a fare chiarezza, informazione e ad accompagnarvi verso un benessere consapevole. 

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