𝗗𝗶𝗮𝗳𝗿𝗮𝗺𝗺𝗮 𝗣𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗜
Oggi vi presentiamo la terza lezione di medicina, scritta dal Professor Gaeta. Buona lettura!
"Le antiche pratiche orientali sia di origine marziale sia taoiste consideravano giustamente il diaframma un muscolo di straordinaria importanza sia per la salute fisica sia per il benessere psichico ed emotivo.
In questa sede io non posso dilungarmi quindi mi limiterò a fornire sinteticamente le informazioni basilari, anatomiche e funzionali su questo muscolo riservandomi eventualmente di riprendere il discorso nei prossimi post.
Si tratta quindi del muscolo più importante fra i muscoli respiratori quei muscoli cioè che espandendo la cavità toracica risucchiano, per una ben precisa legge fisica, l’aria dall’esterno verso l’interno delle vie aeree esattamente come succede quando aspiriamo aria o liquidi muovendo lo stantuffo di una siringa.
𝕊𝕠𝕟𝕠 𝕞𝕦𝕤𝕔𝕠𝕝𝕚 𝕧𝕠𝕝𝕠𝕟𝕥𝕒𝕣𝕚 𝕠 𝕚𝕟𝕧𝕠𝕝𝕠𝕟𝕥𝕒𝕣𝕚?
Sono sicuramente muscoli volontari come quelli degli arti e della schiena ma con una grande differenza: le braccia si muovono solo quando noi inviamo l’ordine motorio con la volontà.
I muscoli respiratori invece rispondono come quelli delle braccia ai nostri ordini volontari ma normalmente senza che noi ce ne accorgiamo vengono attivati ritmicamente e automaticamente da ordini che partono da centri specifici e involontari del cervello.
Questo rapporto del tutto particolare della respirazione con il nostro cervello e con la nostra volontà è notoriamente uno dei capisaldi della pratica e della filosofia yoga.
Ma ci eravamo ripromessi di non divagare quindi torniamo all’anatomia del diaframma.
Il diaframma è una spessa lamina muscolo tendinea cupoliforme convessa verso l’alto che separa il torace dall’addome.
Con la sua faccia superiore è in contatto con le basi polmonari e con il cuore, con la faccia inferiore è in rapporto con il fegato, lo stomaco, la milza e il rene sinistro.
Si inserisce con i suoi fasci tendinei periferici sulle ultime 6 coste, sullo sterno e sulle vertebre lombari mentre al centro verso la sommità della cupola le fibre muscolari confluiscono in un’ampia area tendinea a forma di trifoglio che viene attraversata dalla vena cava inferiore che dalla cavità addominale penetra nel torace.
I pilastri tendinei destro e sinistro delle inserzioni periferiche posteriori sulle vertebre lombari delimitano con le vertebre stesse il cosiddetto iato aortico, l’orificio cioè addossato alla colonna vertebrale che da passaggio all’aorta discendente nel transito tra il torace e l’addome.
Questi pilastri con le vertebre formano una sorta di anello osteotendineo piuttosto rigido e indeformabile per proteggere l’aorta dai movimenti e dalle contrazioni continue del diaframma.
È importante considerare sempre il diaframma quando si parla di problemi cervicali o lombari: se il diaframma inizia a non funzionare bene coinvolgerà inevitabilmente anche le strutture vertebrali.
Il diaframma però potrebbe anche non funzionare bene e quando va in difficoltà e quindi non funzionare al 100% potremmo avere:
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Molta difficoltà ad utilizzarlo bene e quindi risulta difficile “gonfiare la pancia”
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Difficoltà a fare respiri profondi
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Muscolo dolente o “intoccabile” quando si cerca di palparlo sotto alle coste
Quando questo avviene, ci possono essere una serie di conseguenze a vari livelli:
ℂ𝔸𝕌𝕊𝔼 ℕ𝔼ℝ𝕍𝕆𝕊𝔼, il diaframma è la prima vittima della nostra ansia e di conseguenza la nostra respirazione si fa più veloce e superficiale
ℂ𝔸𝕌𝕊𝔼 𝕄𝔼𝕋𝔸𝔹𝕆𝕃𝕀ℂℍ𝔼, il diaframma è a contatto diretto con lo stomaco che può essere causa di contrattura soprattutto se si presenta solo sul lato sinistro, quindi se questo è il tuo punto debole il tuo diaframma ne risentirà e di conseguenza tutta la respirazione
ℂ𝔸𝕌𝕊𝔼 𝕄𝔼ℂℂ𝔸ℕ𝕀ℂℍ𝔼, il diaframma non può lavorare bene se si passa una buona parte della giornata in posizione seduta o piegata in avanti ed è quindi molto più difficile fare respiri profondi a pieni polmoni
Nella prossima lezione vedremo come respirare bene con il diaframma."
𝚋𝚢 𝙴𝚕𝚒𝚘 𝙶𝚊𝚎𝚝𝚊